Chi mi conosce sa che faccio soprattutto fotografia notturna e spesso complicata. Ogni mio scatto è solitamente una pano di diverse foto ognuna uno staking di molte immagini. La cosa più importante in un tipo di fotografia di questo tipo è il cavalletto. Serve un cavalletto stabile che non si muova o traballi e che permetta regolazioni precise in fase di scatto.
Vanguard è venuta in mio aiuto con il nuovo VEO 3+ 263CB160S. Il cavalletto si presenta subito massiccio e affidabile con le grosse gambe da 26mm e una robusta asta centrale. Anche alla massima apertura 174cm riesce ad essere assolutamente inamovibile.
L’ho testato in tre escursioni, sempre di maggior difficoltà, per fare un adeguato stress test, e devo dire che ha preformato egregiamente. Il test più importante è stato quello sulla neve. Chi scatta sulla neve in notturna come me sa che il problema maggiore è la flessione delle gambe del cavalletto, una volta “infilzato” nella neve. Non è stato questo il caso. Il Veo 3+ non ha subito minimamente il problema rimanendo ancorato saldamente e dando così una base solida dalla quale scattare. Inoltre la sua enorme estensione mi ha permesso di scattare in comodità, senza chinarmi nonostante parte delle gambe fossero sotto la neve (e nonostante il mio metro e ottanta di altezza.)
Ma la vera svolta avviene nella fase di composizione della foto. La colonna centrale e la testa a sfera del VEO 3+ permettono di comporre praticamente ovunque con totale libertà di movimento per la macchina. La colonna centrale è decentrabile con una sola mano, anche senza togliere la macchina fotografica, e ruota di 360º sia verticalmente che orizzontalmente.
La rotazione è uno dei grandi punti di forza di questo treppiede, soprattutto per chi fa panoramiche. Una volta montata sulla testa a sfera, la macchina fotografica è in grado di ruotare di 360 gradi in ben tre punti separati, permettendo una precisone assoluta e la possibilità di rimanere in bolla durante lo scatto di panoramiche.
Il primo punto di rotazione è come detto sulla colonna centrale, ma poi ce ne sono due ulteriori sulla testa a sfera: il primo alla base, il secondo sotto l’attaco della piastra Arca Swiss. Questo rende la testa a sfera con doppio asse di rotazione: il che significa che si può mettere in bolla la macchina sulla sfera, e poi girare la fotocamera sul secondo asse senza perdere l’orizzonte o dover aggiustarlo tra uno scatto e l’altro. Una comodità per chi usa un 15mm come me è anche il passo di rotazione. Al posto dei soliti 30° la testa VEO BH-160S ha un passo di 45°: perfetta per avere abbastanza sovrapposizione nelle pano verticali, ma più ampio in modo da farmi risparmiare almeno uno scatto nelle arcate della vialattea: e quando uno scatto sono 5 minuti di esposizione è un bel risparmio.
Il treppiede arriva in una pratica borsa da viaggio, con gambe con punte metalliche e gommini intercambiabili e con una piastra Veo+ MA1 aggiuntiva. Essa permette di aggiungere sull’asse centrale un'altra fotocamera da utilizzare in parallelo alla principale, un ottima opzione nel caso si volesse fare startrail-pano.
In conclusione, il cavalletto perfetto per chi cerca stabilità e precisione: non super compatto e non leggerissimo, (per questo ci sono altri modelli a disposizione) ma di sicuro il più stabile ed affidabile che potrete provare, in studio o in outdoor.
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